Il camerino dell'intimo
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martedì 23 luglio 2024 di
Daniele B.

Il camerino dell'intimo | Racconto Hot

Martina e Nicolò sono due giovani fidanzati di 20 e 22 anni. Lei una riccia formosa dagli occhi verdi, lui dal fisico tonico e snello.

Ad entrambe piace vivere la loro sessualità nel modo più libero ed intenso possibile.

“Dai vestiti, mettiti qualcosa di semplice e carino che andiamo a fare shopping. Dobbiamo prendere qualcosa di estremamente sexy.” Le dice una mattina Nicolò.

“Ah si..e perche?” chiese Martina curiosa.

“Perché è un po che non acquisti qualcosa di nuovo ed eccitante, e siccome tu hai un corpo molto eccitante, devi indossare qualcosa alla tua altezza.”

Martina sorrise divertita e contenta di uscire a fare shopping. Dopo venti minuti erano già al centro commerciale che giravano di negozio in negozio. All'inizio Martina sembrava non essere molto soddisfatta di ciò che trovava e passava da un negozio d'abbigliamento all'altro senza neanche soffermarsi troppo su ciò che aveva davanti. Li conosceva abbastanza quei negozi e sembrava scontenta e insoddisfatta e Nicolò cominciava già ad essere un po' preoccupato perché voleva veramente farle un bel regalo in modo che lei fosse assolutamente bella e molto desiderabile. Dopo aver girato  diversi negozi, ad un tratto entrarono in uno shop che sembrava attrarre la loro attenzione.

Questo negozio appena aperto, vendeva principalmente  biancheria intima, scarpe e qualche capo d’abbigliamento. Tutta merce costosa e dallo stile molto audace.

Martina cominciò a girare nel settore principale, quello intimo e cominciò a prendere alcuni capi.

In quel nuovo negozio, c’era la possibilità di provare anche l’intimo, che poi veniva sterilizzato e rimesso in vendita.

“Mi raccomando" le disse Nicolò a un metro dietro di lei. “Prendi roba molto erotica..ti voglio in versione porca..”

“Sssshhh..non farti sentire..” le rispose ridendo Martina.

Nicolò si allontanò di qualche passo, lasciando la sua fidanzata a scegliere liberamente.

La ragazza girò e prese qualche capo, per poi passare anche nella zona scarpe. Guardò passando per gli espositori, scelse un paio di scarpe e si avviò verso il camerino. Voltandosi appena verso Nicolò, rivolgendogli uno sguardo malizioso, andò versò il fondo del negozio, dove, appena superata una tenda, si trovò dentro un piccolo corridoio dove c'erano quattro cabine per lato tutte occupate, e Martina notò che in fondo ve ne era un'altra appena voltato l'angolo della colonna sul lato sinistro. Voltò l'angolo e spostando la tenda ebbe una gradevole sorpresa: la cabina a differenza delle altre era fatta in muratura e aveva due specchi uno sul lato destro e uno sul lato sinistro. Questa cosa degli specchi, la rese euforica. Cominciò a spogliarsi, guardandosi allo specchio, ed indosso tutto ciò che aveva preso. Dopo appena un minuto, Nicolo sbucò dalla tenda e guardò Martina, al centro del camerino, imperiosa sopra dei tacchi neri vertiginosi, un paio di autoreggenti, un perizoma in pizzo nero, trasparente, ed un reggiseno a balconcino, della stessa fantasia, ma con una particolarità: al centro delle coppe, vi erano dei fori che lasciavano i capezzoli scoperti.

Nicolò restò ammirato da quello spettacolo di sensualità ed erotismo. La figura della sua ragazza, al centro del camerino, era riflessa sui due specchi laterali, e uno frontale, replicando da diverse angolazioni la bellezza provocante di Martina.

“Allora..come sto..?” chiese lei.

“Sei..stupenda..” disse lui facendo un passo avanti nel camerino, chiudendosi la tenda dietro di lui.

“Davvero..?” chiese lei vagamente smorfiosa,  voltandosi di spalle al suo fidanzato, per ammirarsi allo specchio frontale.

Da quella prospettiva, Nicolò poté ammirare la natica piena e alta di Martina, impreziosita dal tessuto di pizzo trasparente che lasciava ben poco all’immaginazione, ma dava molto all’eccitazione.

Nicolò sentì subito crescere l’eccitazione dentro di se, mosse un passo in avanti e afferrò Martina da dietro le spalle.

“Nicoo.. non farti venire strane idee..siamo in un negozio e c’è gente..” provò a dire Martina.

“Lo so..ma sei troppo eccitante..mi fai impazzire..” disse lui, iniziando a baciarle il collo.

“No Nico..non possiamo..” provò ancora Martina che guardava allo specchio il suo corpo seminudo, abbrancato da dietro, dal suo fidanzato eccitato.

Lei sentì premere il pacco contro il suo culetto, e nonostante sentissero le voci delle persone che erano a meno di tre o quattro metri da loro, presi da una eccitazione travolgente, si lasciarono andare a questa improvvisa ondata di libidine. Martina si arrese subito alla voglia del suo fidanzato ed, eccitata dalla situazione si girò e s’inginocchiò davanti a Nicolò, e dopo avergli estratto il cazzo, si girò verso lo specchio, e osservandosi di riflesso, prese a leccare quella splendida verga facendo mordere le labbra a Nicolò che provando un piacere immenso dovuto alla scarica di adrenalina che stava provando per questa insolita situazione e per il fatto che vedeva la sua donna spompinare il suo cazzo in maniera così forte, fu costretto a mordersi le labbra per non urlare. 

“Accarezzati la fica amore..” le sussurrò il suo fidanzato. Quel comando aggiungeva eccitazione ad una situazione già estremamente erotica. Come se quel comando avesse acceso qualcosa in lei, Martina sentì bagnarsi il perizoma fra le cosce appena indossato, e mentre continuava a spompinare l'uccello di Nicolò, con una mano andò ad accarezzare la sua fichetta fradicia. Sentiva il perizoma inzuppato. Che cosa avrebbe pensato la commessa, vedendo in che condizioni le restituiva l’intimo? Il pensiero di quell’imbarazzo, anziché fermarla, la fece sentire una gran porca, e ciò la rese ancora più eccitata.

Sollevò lo sguardo sempre attraverso il riflesso dello specchio e incrociò gli occhi di Nicolò che la guardava estasiato.

L'eccitazione era alle stelle, il rischio di essere scoperti altissimo.

La situazione era altamente libertina. Martina nuda dentro la cabina di prova, inginocchiata davanti a Nicolò che gli ciucciava il cazzo mentre a meno di 2 metri da loro c'erano altre persone che continuavano a uscire ed entrare dai vari camerini. La scena poi, già di per se molto erotica, lo era ancora di più a causa degli specchi, che replicavano quella scena da diverse angolazioni. Nicolò poteva osservare la sua Martina inginocchiata a terra a succhiargli il cazzo, guardandola di lato, da dietro e dall’alto. Non si perdeva nulla di quel corpo impreziosita da quell’intimo che Martina aveva scelto con cura.

Le sue gambe piegate e aperte, che poggiavano sui quei tacchi vertiginosi, la mano di lei, infilata fra le cosce, il suo stupendo culo che poteva ammirare dagli specchi, di lato e da dietro. La testa di Martina che faceva avanti e indietro mentre si prendeva in bocca il suo splendido randello durissimo, era qualcosa di troppo eccitante per lui.

“Sto per venire…”sussurrò  a Martina. . In quel preciso istante, una signora andò ad occupare il camerino accanto a loro, costringendolo a rimanere immobile. Martina, nonostante la delicata situazione in cui si trovavano, con due persone ad un metro dalla loro tenda, che commentavano i capi che si stavano provando, continuò a far ruotare la lingua sulla cappella di Nicolò, per mantenere ancora alto il suo livello di eccitazione e nello stesso istante in cui la signora dell'altro camerino si allontanò lei riprese a succhiarlo velocemente, spingendoselo in bocca avidamente, quasi a voler recuperare i pochi secondi in cui si era limitata a leccargli solo la cappella.

Lui non resistette oltre, la fece sollevare di colpo e girandola di schiena la fece piegare appoggiando le mani ad un piccolo sgabello posto sull'angolo e così a 90°, scostò il perizoma e la infilò da dietro tenendola con forza per i fianchi. Prese a pomparla con forza, e Martina fu costretta a tenere una mano sulla bocca cercando di non urlare dal piacere che stava provando mentre un orgasmo le stava già montando fra le cosce.

Nicolò la scopava velocemente, perché sapeva che non sarebbero potuti restare ancora a lungo la dentro. Dovevano godere e in fretta.

Il piacere aumentava sempre di più, ed entrambe si sforzavano di stare in silenzio anche se i respiri ansimanti si facevano sempre più rumorosi.

Il balconcino che a malapena teneva il seno di Martina, traballava ad ogni colpo. Nicolò poteva osservare la forma piena del seno scuotersi dentro le coppe in pizzo, ma soprattutto, grazie agli specchi poteva vedere i due capezzoli turgidi che spiccavano dai fori del reggiseno. Impaziente, allungò la mano e gliene strizzo uno, provocando un gemito di godimento e dolore nella sua Martina.

Le gambe fasciate dalle autoreggenti, svettavano ben salde sui tacchi, al cui apice il culo tondo a 90, accoglieva il cazzo di Nicolò che ad ogni colpo ne usciva dalla fica  sempre più bagnato.

Martina ebbe un orgasmo intenso, che la fece aggrappare allo sgabello, sforzandosi di non urlare dal godimento. E dopo pochi istanti anche Nicolò raggiunse l’apice del piacere esplodendo nella fica di Martina, il suo copioso succo d’amore, fino all’ultima goccia.

Per un lungo interminabile istante rimasero immobili sfiniti, distrutti e sconvolti da questa esperienza così intensa e sconvolgente dovuta al fatto di essere in un luogo dove potevano essere scoperti, e nello stesso tempo avevano avuto modo di potersi guardare mentre reciprocamente si davano piacere attraverso gli specchi. Nicolò la fece sollevare, la baciò intensamente e sentì delle voci nel corridoio, quindi chiuse i pantaloni ed uscì fuori dalla tenda mentre lei dopo essersi ricomposta, indossò velocemente il pantalone e tenendo Nicolò sottobraccio andarono verso la cassa. Sotto lo sguardo perplesso della commessa, che aveva intuito cosa avessero fatto quei 2 ragazzi, uscirono dal negozio che avevano l'adrenalina a mille, e guardandosi negli occhi, Nicolò disse che era stato qualcosa di sconvolgente che andava replicato prima possibile. 

Martina era rimasta anche lei talmente eccitata e sconvolta che  prese Nicolò sottobraccio e camminando un po' malferma sulle gambe, usciti dal negozio con lui che dentro di sé faceva una semplice riflessione: se il pomeriggio aveva già dato così tanto, la sera prometteva veramente scintille!

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