Cali del desiderio sessuale: come affrontarli?
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Cali del desiderio sessuale: come affrontarli?

Secondo la definizione, il desiderio sessuale è uno stato motivazionale volto a raggiungere la soddisfazione di un bisogno.

Ma questo bisogno è sempre presente e sempre spontaneo?

No. Ed è questo il primo falso mito che ci induce in errore quando pensiamo al desiderio: la credenza (errata, appunto) che questo debba sempre essere spontaneo e presente. Portandoci a sentirci sbagliati, o a pensare che ci sia qualcosa che non va, se per noi o i nostri partner non è così.

Fermiamoci un secondo, perché dobbiamo chiarire un punto prima di procedere.

Si parla di desiderio pulsionale spontaneo quando il bisogno di avere un’interazione sessuale si origina spontaneamente, come una vera e propria pulsione.

Tuttavia, non è sempre così. Infatti, vi sarà capitato, e non di rado, di notare che in voi non ci fosse nessun interesse ad iniziare un rapporto sessuale eppure, dopo una stimolazione da parte del partner… eccolo lì! Questo è ciò che si definisce desiderio responsivo, ossia, come dice la parola stessa, che emerge in risposta a qualcosa. E va benissimo allo stesso modo.

Credetemi: spesso, tra i miei pazienti, c’è la convinzione che il desiderio sessuale responsivo sia di “serie b”, perché il desiderio “dovrebbe” esserci spontaneamente, altrimenti “non è normale”. Spoiler: non è così. E lo abbiamo appena visto.

Inoltre, non è sempre presente nella stessa quantità e modalità, perché è soggetto a fluttuazioni dato che dipende da numerose variabili, tra le quali l’assetto ormonale, il tono dell’umore, i livelli di stress, l’assunzione di farmaci, la stimolazione più o meno adeguata che riceviamo e così via. E potrei elencarvi davvero decine di motivi.

Ma torniamo a noi.

Quindi, come fare se notate che il desiderio è diminuito?

Facciamo una distinzione tra due ipotetiche situazioni, in modo tale che possa esservi di aiuto nella lettura.

Se il calo riguarda voi stessi:

  1. No panic! Abbiamo appena visto come esso sia soggetto a fluttuazioni. Infatti, è comprensibile che se, ad esempio, avete avuto una giornata terribile sul lavoro non abbiate alcun desiderio di avere un’interazione sessuale, con voi stessi e con altre persone. Divano, Netflix & chill avranno la meglio, vero?

  2. Parlatene con il partner, se presente. Comunicate ciò che sentite e provate a capire insieme se vi sia una strategia da adottare per ciò che avete notato. Ad esempio, utilizzare un nuovo sex toy vi può aiutare? Cambiare luogo o momento in cui avete rapporti? Realizzare dei desideri sessuali? O cos’altro?

    Sex toy per aiutare il rapporto

  3. Consultate un professionista. Se vivete il calo con disagio e volete indagarlo meglio, consultate nello specifico un consulente sessuale o un sessuologo per capirci di più e occuparvene insieme (il fai da te non è quasi mai una buona idea in tutti i campi della salute). Starà a lui indagare se il calo è disfunzionale e se necessita di una terapia, ma anche se inviarvi ad un collega per approfondimento oppure darvi semplicemente degli strumenti per affrontare la situazione.

  4. Sperimentate. Così come il nostro corpo, le nostre abitudini, i cibi che mangiamo, i vestiti che indossiamo cambiano nel tempo, lo stesso vale anche per le nostre preferenze sessuali. Continuare a sperimentare alimenta il desiderio.

  5. Riconoscete l’importanza del desiderio responsivo. Anche se il desiderio spontaneo viene osannato (che poi, non si sa bene il perché), ricordatevi di quanto vi ho appena detto ed esplorate la vostra responsività. Anche il binomio spontaneità-responsività è fluido e varia nel tempo. Datevi la possibilità di sperimentare anche questo aspetto.

Se riguarda l’altro:

  1. Abbandonate la responsabilità. Sono sicura che il primo pensiero che matura una persona il cui partner denota un calo del desiderio è “non gli piaccio più, non funzioniamo più”. Beh, tornate un po’ di righe sopra e fate un ripassino su quanto le variabili siano variegate.

  2. Repetita iuvant: comunicate! Dite ciò che sentite in merito al suo calo, chiedete al vostro partner se lo nota anche lui, come si sente a riguardo e, infine, indagate insieme ciò di cui potreste avere bisogno nella vostra sessualità relazionale.

  3. Affrontate insieme la possibilità di rivolgervi ad un consulente sessuale o sessuologo per un percorso di coppia. Attenzione: la motivazione dev’essere di entrambi i partner! Non deve esistere il “va bene andiamo dalla dottoressa, così ti accontento”.

  4. Il vostro partner potrebbe essere maggiormente responsivo in questa fase della sua vita e potrebbe essere per questo motivo che non notate molta iniziativa da parte sua. So bene quanto la pornografia e l’immaginario collettivo non aiutino in questo, ma sfatiamo una volta per tutte questo mito.

Detto ciò, se avete letto fino a qui spero che questo articolo vi sia stato utile e che vi abbia dato qualche strumento per muovervi all’interno del campo del desiderio sessuale. E ricordatevi: chiedere aiuto non è sbagliato!

Dott.ssa Erika Desambrois - psicologa e sessuologa clinica (SEXED.ita)