Ero ormai da tempo che ero single, non avevo più una vita sessuale essendomi dedicata solo al lavoro, ma quella sera, dopo essere rincasata, decisi che mi sarei regalata un orgasmo, col mio giocattolo preferito: il mio vibratore.
Mi sono sbottonata l'ultimo bottone della camicia e ho trattenuto il respiro mentre la seta scivolava sulle mie spalle nude. La mia immagine mi ha sorriso nello specchio, incoraggiandomi a lasciare che i miei occhi vagassero su tutto il mio corpo.
Il suono dell'acqua che scorreva per riempire la vasca era fragoroso, avvolgeva la stanza e mi faceva sentire sufficientemente isolata. Ho messo le mie mani sui miei fianchi e li ho fatti salire verso l'alto, notando come la mia pelle rabbrividiva. Mi guardai allo specchio mentre i miei capezzoli si indurivano e le mie dita si avvicinavano a quel punto.Poi rabbrividì quando le loro punte si toccarono. Lasciai che le dita viaggiassero a piacimento, finché il vetro davanti a me non si appanno quasi completamente e potei vedere solo la mia silhouette.
Entrai nell'acqua ,e mi allungai per prendere un costoso olio da bagno che avevo messo da parte per le occasioni speciali. Mescolando delicatamente con la mano, accomodai lentamente il mio corpo nella vasca, lasciando che la pelle si abituasse alla temperatura calda. Una volta che fui immersa fino alle spalle, presi lo sgabello che era posto accanto alla vasca e lo tirai più vicino cosi che potei facilmente prendere il mio bicchiere di vino bianco.
Tutti i pensieri delle cose che dovevo fare, le persone che dovevo chiamare, i lavori che dovevano essere finiti - stavo lasciando tutti questi pensieri fuori dalla vasca da bagno per potermi concentrare e gustarmi questo momento di relax, pronta a godere del mio orgasmo solitario. Lasciando le mie mani appoggiate alle mie cosce, sono rimasta sorpresa dalla morbidezza della mia pelle e l'ho accarezzata, a poco a poco, cercando di scoprire se il resto del mio corpo avesse quella sensazione vellutata.
Dando un altro sorso di vino, mi dedicai a esplorare completamente me stessa. Nonostante l'acqua, mi resi conto che ora c'era un'umidità che era interamente mia.
L'altra mano si unì al suo compagno e carezzò lentamente il mio clitoride. Nella mia mente si svolgeva un'epica battaglia tra il desiderio di una dolce liberazione dalla mia astinenza autoimposta e il desiderio di allungare il più possibile questo piacere. Le mie dita si sono poi unite in movimenti ritmici e circolari. I miei occhi erano ormai chiusi e il mio corpo stava scivolando nella vasca da bagno, l'acqua quasi sfiorava i capelli.
Tuttavia il mio corpo non era ancora pronto per rilassarsi; aveva bisogno di più. Stavo morendo di un desiderio profondo, e sapevo che le mie dita non sarebbero bastate questa volta. Accanto al mio vino avevo posato il mio vibratore, così l'ho tirato dentro l'acqua calda con me.
Chiudendo gli occhi, potevo quasi immaginare di non essere più sola nella vasca. Stavo morendo dentro per la somma di questi sentimenti; la leggera autocoscienza per i miei impulsi, l'eccitazione che mi faceva impazzire, e il singolare desiderio di dare al mio corpo l'orgasmo che desiderava.
Ho sommerso il vibratore e ho portato la punta al mio clitoride, stuzzicandomi per un secondo prima di spingere dentro di me tutta la sua lunghezza. Gemetti, infilandolo fino al manico, muovevo i fianchi e prendevo ogni centimetro della sua superficie, fuori e poi dentro.
Ma avevo bisogno di più.
Le vibrazioni, ora quasi alla massima potenza, hanno iniziato a portare fantasie non desiderate. Prima un ex, poi un altro, il barista del mio bar preferito, poi finalmente il mio collega.
Fu a quel punto che non potei più trattenermi, anche se ci provai, e così mi lasciai andare. E finalmente, con la punta del vibratore sul clitoride, e due dita che si muovevano in profondità, rilasciai tutto il piacere represso, esplodendo di piacere, in un orgasmo solitario, immersa nella vasca.
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