È stato un anno difficile, i gemelli hanno recentemente iniziato la scuola materna, a mio marito Michele sono stati ridotti gli straordinari e il costo di tutto sembra aumentare, come ogni spesa settimanale. Sofia aveva iniziato il lavoro part-time al supermercato da poco. Aveva 29 anni, una laurea in Scienze Politiche e la sua vita non andava come aveva immaginato.
Dopo l'università aveva iniziato uno stage in un'ambasciata ma, scaduto il contratto era seguito un lungo periodo di disoccupazione. Poi era iniziata la storia con Michele e dopo qualche anno era rimasta incinta, a sorpresa, di ben 2 gemelli. Adesso servivano soldi.
Dopo due settimane dall'inizio del suo nuovo lavoro part-time, Sofia era stata pagata ma tutto lo stipendio, solitamente usato per pagare l'affitto, era servito per aggiustare la caldaia. Una settimana dopo il signor Arturo, il proprietario, bussò alla porta principale. Sofia era appena andata a prendere i gemelli all'asilo.
“Buongiorno signor Arturo, mi dispiace ma sono a corto questo mese, ho solo 100€, perche dovevamo riparare la caldaia. Ci servirebbe un'altra settimana."
Il signor Arturo non ricordava che Sofia avesse mai pagato in ritardo. Aveva spesso fantasticato che Sofia saltasse una rata ed effettuasse il pagamento dell'affitto in natura. Era un cliché che conosceva, ma Sofia era di gran lunga l'inquilina più attraente che avesse avuto. Il signor Arturo non aveva mai accettato un pagamento in natura da nessuna, sua moglie probabilmente lo avrebbe ucciso nel sonno se avesse saputo che ci aveva pensato.
Nel corso della settimana, Sofia discusse con Michele per capire come ottenere i restanti soldi dell'affitto, ma l'azienda di suo marito era in crisi, e non si trovava nella posizione di chiedere aumenti o anticipi. Nessuno voleva chiedere prestiti ai genitori.
Sofia raccolse altri 100 € per l'affitto vendendo vestiti usati , ma anche così mancavano ancora 200€ . Sperava che il signor Arturo lo accettasse e le permettesse di pagare il resto con l'affitto del mese successivo. Il conto bancario era vuoto.
Qualcuno bussò alla porta d'ingresso facendo sprofondare il cuore di Sofia.
"Salve, signor Arturo."
"Chiamami solo Arturo."
«Oh, sì, scusa, Arturo. Ne ho altri 100 per te adesso. Per favore, posso aggiungere il resto all'affitto del prossimo mese? Prometto che sarà tutto lì il mese prossimo."
Arturò la guardò pensieroso e ansioso, per la proposta che stava per farle.
"Non puoi andare avanti cosi Sofia. Credo dovremmo trovare una soluzione, tutta nostra.."
Sofia porse i soldi e sorrise "Non sono sicura di cosa intendi." Sofia stava iniziando ad intuire.
"Potrei entrare, solo per un minuto, potrei avere una soluzione al tuo problema." Arturo fece un passo avanti. Sofia tornò nel corridoio e Arturo la seguì, chiudendo la porta dietro di sé.
“Vedo che state lottando. Così tante persone lo fanno in questi giorni, e mi piacete come inquilini. Non create problemi e pagate sempre per intero. E se ti dicessi di tenerti i 100€ per ora, e tu potessi fare qualcosa per me in cambio?"
Per qualche secondo, tra loro aleggiò il silenzio. Arturo temeva di aver sbagliato seriamente le cose e di aver oltrepassato il limite. Temeva che Sofia lo denunciasse, lo dicesse a sua moglie e causasse ogni sorta di guai. Sofia sapeva quello che voleva, sapeva che questo avrebbe compensato il debito dell'affitto. Sofia sapeva che Michele sarebbe tornato a casa entro un'ora e non voleva essere sorpresa a fare sesso per 200€ di affitto arretrati.
"Esattamente cosa stai proponendo?" chiese Sofia. "Giusto per essere chiari."
Arturo stava iniziando a desiderare di non aver tirato fuori l'argomento. Sapeva che era una pessima idea, una fantasia che avrebbe dovuto tenere nella sua immaginazione quella del pagamento dell'affitto in natura. Arturo fece fatica a trovare le parole per spiegare, e cercò di pensare.
"Mi stai chiedendo di essere gentile con te in cambio della rata dell'affitto?" disse Sofia sorridendo ad Arturo.
"I gemelli stanno dormendo di sopra e Michele tornerà a casa presto, quindi non ho molto tempo oggi." Sofia andò lentamente in cucina e si appoggiò al lavello. Arturo sentiva che stava perdendo il controllo della situazione. La seguì in cucina, pulita e ordinata, come Sofia. Notò lo stendibiancheria nell'angolo pieno di vestiti, il gradino più alto con reggiseni e mutandine sembrava gridargli attenzione.
"Ti piacciono ?" Arturo era agitato e Sofia poteva vederlo. Le sembrava strano che un uomo, immaginava sulla sessantina, forse anche sui settant'anni, fosse così facilmente instabile. Sapeva di essere finanziariamente in difficoltà e di avere poco tempo, quindi aveva deciso di fare la sua mossa. Sbottonandosi la camicetta lentamente, se la tolse sotto lo sguardo attonito di Arturo.
"È questo che intendevi prima?" Sofia si slacciò il reggiseno e liberò le sue tette taglia terza. Arturo arrossì e balbettò "Err, err, sì sì sì, sì."
In trentacinque anni di matrimonio, ad Arturo non era mai stata fatta una proposta del genere, e poteva sentire il suo volto raggiante. Sofia fece alcuni passi verso di lui e lentamente si inginocchiò. Si chiese quanto lontano avrebbe dovuto spingersi. Arturo rimase lì, congelato sul posto, a fissare il miglior paio di tette che avesse visto da anni. Osservò le mani di Sofia che gli aprivano la cerniera, gli slacciavano la cintura e sentì i suoi pantaloni cadere a terra. Sofia sentiva l'odore del sapone fresco. Arturo era contento di aver fatto il bagno prima di andare da Sofia, perchè sperava con tutte le forze che la sua fantasia del pagamento dell'affitto in natura, si sarebbe realizzata. Sofia gli abbassò i pantaloni fino a metà coscia e li lasciò cadere. Lei rimase sorpresa dalla grandezza del suo cazzo che pendeva, e anche le sue palle pendevano basse, 'Spero che venga presto' pensò tra sé. Arturo sentì le sue mani calde e morbide stringerlo da vicino. Il prepuzio sembrava molto lungo ed elastico, e la sua chiazza di peli pubici era rada e prevalentemente grigia. Sofia aprì la bocca e mentre tirava indietro il prepuzio fece scorrere la lingua sulla punta, solo un assaggio "Ha proprio un sapore normale", pensò. Chinandosi per guardare in basso, Arturo vide la sua lingua uscire per toccare il suo cazzo. Poi guardò, come in sogno, mentre Sofia girava la testa di lato e lo guardava con un sorriso. Lui la guardò a bocca aperta mentre lei faceva scivolare le labbra sul suo cazzo e sentiva il calore umido del suo primo pompino in assoluto. Il cuore gli batteva forte nel petto, aveva le vertigini. Sofia era sicura ora, nel suo elemento, che succhiare un cazzo era un'abilità che aveva imparato all'università per evitare di dover fare sesso con troppi ragazzi. Lei gli afferrò la base del cazzo e lo spinse con forza nella parte posteriore della gola due o tre volte. Poi si tirò indietro, facendo roteare la lingua attorno al suo glande, poi fece lunghi affondi con la bocca prima di tornare a concentrarsi con la lingua sulla cappella. Le mani di Sofia presero a massaggiare delicatamente i testicoli di Arturo, mentre con la testa iniziò a muovere avanti e indietro con ritmo più sostenuto. Le sue tette presero ad oscillare, e dalla sua bocca uscivano suoni gutturali, coperti dai gemiti del proprietario do casa. Arturo fissava il muro della cucina, con la mente in subbuglio. 'Mi è mancato tutto questo per tutta la vita? Pensò.. I suoi occhi scorsero di nuovo lo stendibiancheria e si chiese come apparissero quelle mutandine succinte quando lei le indossava. Artuto è venuto all'improvviso e inaspettatamente, Sofia aveva appena la punta del suo cazzo in bocca quando il primo fiotto di sperma l'ha inondata. Non c'erano getti di sperma, né spruzzi, solo una lunga fuoriuscita di sperma denso. Otto o dieci volte il suo cazzo ha cacciato quasi un sorso alla volta, lei ingoiava quello che poteva, e il resto si riversava fuori, coprendole le tette. Arturo non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta che aveva fatto sesso con sua moglie. Non ricordava di essere mai venuto così in fretta o così tanto, forse non da quando era adolescente. Temeva di poter svenire o addirittura avere un infarto perché le sensazioni erano così forti. Sofia lasciò andare il suo cazzo, già ammorbidito, e si alzò per affrontare Arturo. “Direi che siamo apposto..L'affitto è stato sistemato?" Arturo mormorò di sì e annuì. Poteva vedere il suo sperma sul suo mento, e le sue tette che scivolava giù. Si tirò su pantaloni e calzoni, allacciandoli il più velocemente possibile, e si avviò verso la porta. Sofia lo seguì e, mentre apriva, rimase dietro la porta, fuori dalla vista della strada. "Sono felice che siamo arrivati ad un compromesso".
Tornando a casa Arturo si fermò a un bancomat e tirò fuori i 300€ che gli mancavano per poter dimostrare alla moglie che era stato pagato per intero.