La Stagista Ubbidiente con le Autoreggenti
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venerdì 25 settembre 2020 di
Angelica Artè

La Stagista Ubbidiente con le Autoreggenti

 

 

Lavoravo come stagista per un importante azienda della mia città, e tutti i giorni mi dirigevo in ufficio con l'atteggiamento di una lavoratrice scrupolosa, diligente ed ubbidiente; solitamente vestita indossando un blazer, una camicetta, una gonna lunga fino al ginocchio, tacchi e autoreggenti;

Era circa un mese che lavoravo per quell'azienda e stavo facendo del mio meglio per fare un ottimo lavoro e mostrare a tutti la mia professionalità e la mia dedizione. Quella mattina ero a lavoro, ed erano circa le 11.30, quando ricevetti una email del mio capo, Bruno,  tutor del mio stage nell'azienda.

L'email di Bruno, diceva:

"Luisa, ho bisogno di vederti nel mio ufficio immediatamente"

"Immediatamente" e non "potrei vederti" o " per favore vediamoci".

"Immediatamente" era la nostra parola in codice per qualcosa di intimo e speciale.

Sapevo già che mi attendeva una gran bella scopata. Un sorriso leggero si disegnò sul mio viso, ed il mio cuore accelerò il battito al pensiero di quello che stava per succedere.

Entrai subito nell'ufficio di Bruno, e chiusi a chiave la porta dietro di me.

Potevo vedere Bruno seduto sulla sua poltrona,  con i pantaloni scesi giù fino alle caviglie, mentre si accarezzava il suo lungo cazzo duro. Sorrisi, mentre osservavo quella scena lussuriosa, e la mia fica iniziava ad umidirsi al pensiero di scopare il mio malefico tutor.

" Vuoi che te lo succhi o vuoi scopare? O vuoi fare entrambe?" gli chiesi con voce paziente.

"Scopare" mi rispose Bruno con sufficienza "Sono già eccitato e ho bisogno di rilassarmi immediatamete".

Come stagista di Bruno, avevo la responsabilità di provvedere alle sue necessita e agli interessi dell'azienda.

Questo includeva, anche le sue necessità sessuali. Il modo preferito di Bruno di gestire lo stress che gli derivava dalla gestione dell'azienda, era quella di sfogarsi sessualmente con me.

Cominciai a sbottonarmi la camicetta. " Luisa non ho molto tempo. Ho un incontro con un cliente tra 20 minuti. Togliti solo la gonna e le mutandine."

Il suo stress non mi sorprendeva. Il cliente che avrebbe incontrato da li a 20 minuti, era notoriamente difficile da trattare, oltre ad essere di estrema importanza per l'azienda.

Compresi che aveva fretta, così, da brava stagista ubbidiente, mi tolsi la gonna, e sfilai le mutandine, avviandomi verso la sua scrivania, con indosso la camicetta, i tacchi e le autoreggenti.

Sono salita sopra di lui e mi sono abbassata con la fica a pochi centimetri dal suo cazzo pronto.

I miei umori vaginali erano tali, che gli stavano già colando sul cazzo. E poi ho ansimato rumorosamente quando abbassandomi di colpo, mi sono sentita completamente riempita la figa bagnata dal quel cazzo lungo quasi 20 cm.

Il cazzo di Bruno era stupendo. E' sempre stupendo. Sono fortunata a lavorare per quest'azienda.

Ho iniziato a cavalcarlo più velocemente che potevo.

I miei gemiti e i miei sospiri si mescolarono presto con quelli di Bruno, ed entrambe ci stavamo lasciando andare, perdendoci in questa esperienza di lussuria intensa.

" Cosi Luisa. Oh si... E' stupendo"

I miei capelli si scuotevano violentemente mentre cavalcavo con irruenza sopra il mio stallone. Mi muovevo su e giù con le sue mani che guidavano i miei fianchi. Veloce, sempre più veloce, e con irruenza sempre maggiore spingevo giù il mio corpo su quel cazzo. E poi risalivo e poi ancora giù, con quel cazzo che mi riempiva.

Il suono del cazzo che sbatteva dentro e fuori la mia figa bagnata, insieme ai nostri respiri pesanti e ai nostri gemiti, riempivano il vasto ufficio.

Il respiro di Bruno si faceva sempre più accelerato.

Nessuno di noi riusciva più a controllarsi, ci eravamo completamente abbandonati ai nostri istinti.

Sentivo che Bruno  avrebbe rilasciato il suo seme da un momento all'altro, e l'idea del suo orgasmo imminente mi eccitava ancora di più spingendomi a muovermi ancora più veloce, consumando le mie ultime energie rimaste e finalmente Bruno urlò..

"Oohh Dio.. ohhhh.." le sue mani, poggiate sui miei fianchi, mi spinsero verso il basso, tenendomi ferma, e immediatamente sentii il suo sperma riempire la ma figa vogliosa.

Sentendo il suo seme caldo, entrarmi dentro, il mio corpo reaggi, con un incontrollato orgasmo.

"Sii.. ohh si.." urlai di piacere, mentre sentivo scorrermi lo sperma di Bruno lungo le mie gambe fino alle autoreggenti.

Smontai dal suo cazzo, e mi avviai verso i miei vestiti, ma Bruno disse:

"Scusa Luisa, ma non  hai ancora finito.." e con l'indice indico il suo cazzo semi eretto.

Senza dire una parola, capii cosa dovevo fare.

M'inginocchiai davanti a lui e avidamente ed ubbidiente, iniziai a leccargli il cazzo per ripulirlo del suo sperma e del risulatato del mio orgasmo.

Appena ebbi finito, Bruno rispose ad una chiamata, e riaggancio: il cliente era arrivato.

Ci rivestimmo rapidamente. Io mi rimisi le mutandine e rimettendo la gonna,mi assicurai che  nascondesse le macchie di sperma, sulle autoreggenti.

Aprii la porta dell'ufficio e vidi il cliente che stava venendo verso di noi. Bruno si era riseduto alla sua scrivania e non appena ebbe salutato il cliente, mi disse, prima di chiudere la porta:

"Luisa, resti a disposizione, credo che al termine di questo colloquio avrò di nuovo bisogno di lei per riprendere il discorso che abbiamo appena lasciato. Ora chiuda pure la porta. Grazie"

#raccontierotici #stagista #autoreggenti

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