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Pacco 100% Anonimo
Ad Alessia non era mai particolarmente piaciuto il lavoro da cameriera.
L'orologio della sala ristorante segnava le 23 e 45. Mancava poco alla fine di quella curiosa serata. Le ore di lavoro per Alessia erano state più interessanti del solito, grazie alle continue attenzioni ricevute da un tavolo composto da 5 calciatori, presenti quella sera per cena.
Per tutta la sera da quel tavolo le erano state destinate battutine con doppi sensi, sguardi fissi sul suo corpo, vari complimenti e lusinghe. All'inizio aveva cercato di essere fredda e distaccata, per non sembrare una "troppo facile", ma poi si era lasciata conquistare dalle lusinghe, dai complimenti e soprattutto dalla bellezza di quei ragazzi.
Cosi aveva smesso di fare la sostenuta e quando si avvicinava al tavolo assumeva un'espressione gentile e disponibile. Ed ai 5 ragazzi, tra i 20 e i 35 anni, quella cameriera sui 40 anni, dall'atteggiamento di una che si lascia facilmente conquistare, cominciava a stuzzicare parecchio.
Ciò che invece aveva influenzato il loro atteggiamento era stato l'alcool, che avevano ordinato e consumato in modo molto abbondante, bottiglie di birra e vino che li aveva resi ancor più audaci, e probabilmente eccitati alla vista della bella cameriera. Il culmine era arrivato quando al momento di ritirare i bicchieri dell'amaro, Alessia si era dovuta allungare sul tavolo per afferrarne uno, e in quel momento una mano leggera le si era poggiata sul culo, palpandolo.
Colma di stupore si era girata verso il calciatore che la stava toccando, e guardandolo cosi bello, sorridente e con un leggero rossore di timidezza per l'audace gesto , le aveva detto: "Se fossi un altro ora ti tirerei uno schiaffo, ma visto che sei tu, ti lascio fare."
Subito si era pentita di essere stata cosi spregiudicata, anche se il gesto che aveva subito lo era stato molto di più. Il ragazzo, sorpreso da tale risposta, aveva subito cambiato espressione. Gli altri ragazzi del tavolo si guardarono tra loro e si scambiarono sguardi d'intesa e sorrisini. Un clima d'eccitazione generale aveva coinvolto tutti i presenti al tavolo, che ora stavano osservando l'impudente cameriera, pieni di libido.
"E da noi altri, te la faresti dare una carezza?" chiese il meno giovane tra i ragazzi. Alessia lo guardò, con sguardo di sfida e rispose" E perché no? Se avete voglia..."Alessia si era sentita lusingata ed eccitata, umile cameriera, oggetto del desiderio di quei 5 ragazzi, conosciuti in tutta la provincia per la loro professione e la loro avvenenza.
Ma proprio in quel momento era arrivato il suo capo al tavolo per chiedere se la cena era stata di gradimento. Lei si era allontanata senza ascoltare la conversazione. Rimase in cucina qualche minuto, ripensando a quello che era appena successo e al modo spudorato in cui aveva risposto alla domanda del calciatore, e all'intensità di quegli occhi, che sembra volessero divorarla. Si sentì avvampare.
Alessia aveva 38 anni, un corpo snello, ma morbido sulle curve. Era separata e aveva un figlio di 15 anni. Le era capitato altre volte di ricevere particolari attenzioni da qualche cliente, ma mai da dei ragazzi cosi aitanti.
Si diresse al bagno delle donne, visto che quello del personale era occupato. In sala non erano rimasti che due tavoli e di donne non ce n'erano più. Quindi non sarebbe stata disturbata.
Aveva appena tirato lo sciacquone ed aprendo la porta si stava avviando verso il lavandino per lavarsi le mani quando sentì di non essere sola. Tutti e 5 i calciatori si erano infilati nel bagno e l'ultimo stava chiudendo la porta a chiave alle sue spalle."Che fate..?" disse con pochissima voce verso gli intrusi. Il giovane che le aveva messo la mano sul sedere fece un passo verso di lei e le afferrò il culo guardandola negli occhi."Adesso riprendiamo il discorso iniziato prima".
Alessia non poteva credere a quello che stava succedendo. Tentò debolmente di allontanare il ragazzo, mentre i due suoi occhi intensi continuavano a fissarla. -"Non potete. Per chi mi avete preso?"
Gli altri quattro uomini la circondarono e cominciarono ad accarezzarla e baciarla dolcemente. "Adesso ci divertiamo." E prima che lei potesse reagire in due l'affiancarono e presero a palparle il seno tenendola per le braccia. Un terzo uomo prese a sbottonarle il jeans.
Alessia provò ad opporsi sconvolta da quella situazione, ma lo faceva senza convinzione, senza forza. Gli uomini erano molto più forti di lei. Si ritrovò stesa a terra, e i jeans che cominciarono a scivolare via. Le furono attorno tutti e 5. Non era mai stata una ragazza pudica, anzi, ma mai si sarebbe immaginata di ritrovarsi a scopare con un gruppo di clienti. Però si rese conto che quei corpi giovani e atletici che stavano iniziando a spogliarsi attorno a lei, la infuocavano. Sorpresa, si rese conto che si stava eccitando all'idea di essere posseduta da quel gruppo.
Eccitata e senza la capacità di opporsi, in pochi secondi diverse mani le tolsero gli abiti da lavoro, e la strapparono via l'intimo. Ora si trovava nuda, stesa per terra, accerchiata da cinque calciatori nel bagno del ristorante dove lavorava. Un brivido di lussuria le corse lungo la schiena quando capì quello che sarebbe successo.
Una lingua iniziò a leccarle il capezzolo sinistro, mentre due dita le si ficcarono nella vagina, già bagnata, senza tante cerimonie. L’uomo che le aveva messo la mano sul culo, le si mise sopra a cavalcioni, le prese la nuca e le sollevò la testa, poi qualcosa di caldo e umido le premette contro le labbra serrate: un gran bel cazzone. "Ti piace questo bel cazzo?" e glielo spinse in bocca senza attendere risposta. Voleva che lei lo prendesse tutto, quindi lo infilò bene fino in fondo fino a che e lei si sentì soffocare. "Fammi vedere come lo sai succhiare!" e Alessia ancora disorientata iniziò a succhiare, cercando di fare il meglio che poteva, perché voleva far sborrare quel calciatore presuntuoso.
Le due dita nella vagina intanto continuavano a masturbarla. Si muovevano con rapidità, stimolando il suo punto G. Alessia cominciò ad avvertire il piacere che le aumentava tra le cosce.
L’uomo che le aveva infilato il cazzo in bocca disse "Brava’ così, sei proprio una vera troia” e aumentò il ritmo "Adesso ti sborrerò in bocca e tu ingoierai tutto. Capito?", le spingeva la testa su e giù con molta foga, ma Alessia continuava a leccare e succhiare quel grosso cazzo, come le era stato ordinato. L'uomo emise un grugnito animale e lei sentì in bocca fiotti caldi di sperma che le riempivano la bocca. Iniziò a ingoiare, ma la sborrata era così generosa che dalla bocca le gocciolò addosso. Lui lo tirò fuori, con un sospiro soddisfatto, poi glielo avvicinò di nuovo e le disse "E ora puliscimelo". Sapeva di sperma e saliva. Lei prima gli leccò bene la punta, poi più volte la cappella e poi gli pulì tutto il resto, cercando di non lasciare residui e di fare un buon lavoro, sentendosi osservata e spiata dagli altri uomini che la circondavano, quasi tutti col cazzo eretto in mano. Il sapore dello sperma e la vista di quei cazzi puntati su di lei, la mandarono in estasi. Sentiva la figa in fiamme.
Adesso desiderava sentire un cazzo dentro di lei.
Il ragazzo doveva essere abbastanza soddisfatto, perché alla fine, le si tolse da sopra e disse all'amico che stava masturbando Alessia: "E’ tutta tua."
Le dita uscirono dalla sua vagina. Alessia sentì due mani che le afferravano le natiche e la sollevavano leggermente. Una nuova voce, più giovane, disse "Adesso sei tutta mia, bella cameriera, vedrai come ti farò divertire". Improvvisamente lei sentì un enorme cazzo che le entrava dentro. Gemette dal dolore, perché era molto largo e molto lungo, e il suo scopatore voleva ficcarglielo dentro tutto e subito, voleva sfondarla. Ma la sensazione di dolore, subito sparì, lasciando posto al piacere. Il ragazzo si rese conto che la cameriera cominciava a godere del suo cazzo fuori misura, e compiaciuto le disse: "Ti piace il mio grosso cazzo eh? Non pensavi che un ragazzino di 20 anni potesse averlo cosi grosso’. Iniziò a fotterla con energia, tanto che lei sentiva i testicoli che le battevano contro l’ano. Quel cazzo penetrava Alessia in profondità. Sentiva la cappella del ragazzo colpire il fondo della sua fica, un'esperienza che non aveva mai provato prima, e che le provocava un senso di dolore ma anche di goduria. Sentire quel grosso pezzo di carne che la scopava, distendendole le pareti della fica, come mai aveva sentito. Tenuta con forza da quelle braccia piene di energie, che la sorreggevano dal culo, mentre le spingevano un grosso cazzo nella fica.
Nel frattempo sentiva l’uomo accanto a lei, uno di quelli che le palpava il seno, che ansimava: si stava masturbando osservando la scena. Se qualcuno fosse entrato in bagno in quel momento, avrebbe visto una cameriera scopata da un gruppo di clienti.
L’uomo che la stava fottendo iniziò a emettere grugniti di piacere e aumentò il ritmo. Quasi rantolando disse "Mmm sto per venire..ti riempio di sborra la tua bella fighetta”. Ma lei provò a opporsi, dimenandosi e cercando di divincolarsi ‘No! Ti prego! Non dentro! Non dentro!!’ . Era troppo tardi. Sentì il pene dentro di lei gonfiarsi e iniziare a schizzarle dentro tutto lo sperma contenuto nei suoi testicoli. Lui ruggì "Siii! Sto sborrandooo!!". Mai Alessia si era sentita la fica così piena di carne e di sperma.
L’uomo che si stava smanettando al suo fianco sibilò un ‘Siii” e le venne sulle tette.
Il ritmo della penetrazione si fece progressivamente più lento, poi il ragazzo si fermò, soddisfatto, e le sfilò il pene dalla vagina, che grondò sperma sul pavimento del bagno. Glielo avvicinò alla bocca e anche lui volle farselo pulire.
Alessia pensò con un certo sollievo che forse quella vigorosa monta era terminata, quando sentì una terza voce che disse "Finalmente tocca a me". Alessia capì che tutti e 5 l'avrebbero scopata!
La fecero voltare e la fecero mettere a gattoni. I primi due le si misero davanti alla faccia, in modo da farselo ciucciare a turno, e l’altro le si mise dietro.
Non aveva ancora capito quello che stava per succedere. Lui le infilò il pene sino in fondo una sola volta, per inumidirlo bene, e poi lo tirò fuori. Si stava chiedendo perché non iniziasse a scoparla quando sentì qualcosa di bagnato che premeva contro il suo ano. Sobbalzò "No! No!! Non così! Lasciami!" ,ma lui la teneva ferma con le sue mani forti "Cosa c’è, non l’hai mai preso nel culo? Sei una verginella? Tanto meglio, sarà bello stretto come piace a noi."
In realtà Alessia aveva fatto tante volte sesso anale, ma non con tutti quei cazzi che la scopavano. Non ebbe tempo di dire altro, perché uno dei due davanti a lei glielo spinse tutto in bocca, costringendola a succhiare e tacere.
L’uomo dietro di lei insinuò lentamente la punta del cazzo nel suo culo stretto. Dopo poco si era fatto abbastanza spazio da infilarci tutta la cappella. Piano piano riuscì a ficcarlo dentro tutto, e Alessia pensò con sollievo che almeno non era un pene gigantesco come quello di prima.
Iniziò a stantuffarla, prima piano e con delicatezza, poi con sempre maggiore forza. Dopo un po’ Alessia non sentiva più tanto dolore, anzi. Se il suo capo fosse entrato in bagno in quel momento, avrebbe visto la sua cameriera in orario di lavoro, scopata da un gruppo di clienti. In quel momento il pisello nella sua bocca esplose con un fiotto di sperma.
Ebbe appena il tempo di ingoiare che già l’altro le si era insinuato tra le labbra: stavolta era quello gigante.
Alessia sentì che anche quello che la stava inculando stava per concludere. Si chiese se l’avrebbe sborrata dentro o fuori. La pressione delle mani sulle sue natiche si fece più forte e l’uomo aumentò il ritmo. "Sei proprio una troia’ senti come ti riempio.. Ahh!"L’intestino retto le si riempì di liquido caldo e viscoso, mentre il pene gigante le sborrò in faccia e sui capelli.
Tutti e tre vollero che lei glieli pulisse di nuovo con cura.
Era sfondata ed esausta, riversa a terra sul pavimento del bagno delle donne. Aveva goduto come non mai. "Ti aspettiamo fuori." disse il calciatore da cui tutto era partito "Adesso ti rivesti e ce ne andiamo a casa nostra festeggiare!"
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