Carrello
-
x
Pacco 100% Anonimo
Il grande O. Così ricercato, così distorto nella narrazione e così idealizzato.
Quasi come se fosse l’unico obbiettivo da raggiungere. E sfatiamo un mito: non dovrebbe essere così.
L’orgasmo è una delle possibili fasi del ciclo di risposta sessuale, tuttavia, non è l’unica. E un rapporto sessuale può essere soddisfacente a prescindere da esso.
Facciamo un passo indietro e vediamo insieme che cosa sia l’orgasmo.
Nel corso dello scorso secolo due dei pionieri della sessuologia scientifica, William Masters e Virginia Johnson, analizzarono in laboratorio migliaia di “risposte sessuali” ed arrivarono a descrivere scientificamente ciò che accade durante la sessualità. Questi studi vennero integrati da altre concettualizzazioni, ma non ci soffermeremo su questo. Ciò che è importante è che, anche grazie a loro, la risposta sessuale è stata definita e conosciuta un po’ meglio. E l’orgasmo è una delle fasi che sono state individuate e segue il desiderio, il plateau e l’eccitazione, precedendo la risoluzione.
Ma quindi che cos’è l’orgasmo?
Esso può essere descritto come l’apice del piacere sessuale e, da un punto di vista fisiologico, si configura come un riflesso sensoriale-motorio, associato a modificazioni neuroendocrine, somatiche e neurovegetative. Tra le quali riscontriamo: rilascio di ossitocina, attivazione di alcune aree cerebrali, contrazioni ritmiche della muscolatura e aumento del battito cardiaco.
(Attenzione: le esperienze orgasmiche nelle e tra le persone possono differenziarsi a seconda di diversi fattori coinvolti! Non sono uguali per tutti.)
Sfatiamo alcuni dei falsi miti sull’orgasmo più frequenti:
-non è da considerarsi diretta e unica conseguenza del rapporto penetrativo, poiché può verificarsi anche in sua assenza (vedi orgasmo da stimolazione dei capezzoli – nipplegasm -)
-nella persona di sesso assegnato alla nascita maschile non necessariamente si accompagna all’eiaculazione. Essi, infatti, sono due fenomeni distinti, anche se spesso cronologicamente ravvicinati
-nella persona di sesso assegnato alla nascita femminile, lo squirting non va considerato come prova del raggiungimento dell’orgasmo, in quanto, anche in questo caso, non sono l’uno la conseguenza dell’altro
Ci ho tenuto a specificare questi aspetti perché ricevo spesso domande su questi temi e credo sia importante chiarirli per non rischiare di considerare sbagliata la propria esperienza sessuale.
E quindi se l’orgasmo viene a mancare?
No panic. Riflettiamoci insieme.
Innanzitutto, partiamo da un dubbio tipicissimo ossia come capire se si è raggiunto un orgasmo.
Beh, io dico sempre che per capire cosa sia per noi, bisogna prima entrarci in contatto. Presentarci con lui una prima volta e capire cosa sia per noi.
Per farlo, partirei da una prima modalità: esplorare. Esplorare il proprio corpo e la propria esperienza, attraverso, ad esempio, l’auto-erotismo. Grazie a questo possiamo capire come si presenta nel nostro corpo il piacere e rispondere alla domanda di cui sopra. Ma non solo, possiamo anche capire che cosa e come ci piace. Al fine di portare quanto scopriamo di noi stessi con le altre persone.
Esplorare col fine della conoscenza, è un punto fondamentale per vivere meglio la nostra sessualità. Tuttavia, non è detto che ci piaccia o che ci sentiamo pronti/a nostro agio nel farlo. Per quest’ultima situazione, consiglio una consulenza con un sessuologo, per capirci di più.
Sì, ma quindi, come faccio se non lo raggiungo?
Fermi tutti, non vi ho fatto una domanda fondamentale: “quando, quanto spesso e da quando manca l’orgasmo?”. Queste domande aprono diversi scenari. Vediamo i principali.
1. non lo raggiungo proprio sempre, ma a volte mi capita, sia in solitaria che con il partner
Non raggiungerlo ad ogni attività sessuale è più che lecito e accade alla maggior parte delle persone. Questo perché dipende, come abbiamo visto anche per il desiderio – [LEGGI ARTICOLO] da diverse variabili, tra le quali contesto, stress, momento del mese, ecc.
Non colpevolizzarti e non preoccuparti. È perfettamente normale.
Il rapporto sessuale non è una performance. Dopotutto non ci aspettiamo nemmeno da uno sportivo che abbia sempre lo stesso risultato, figuriamoci se possiamo aspettarcelo da un’interazione sessuale, dove di tutto si tratta, tantomeno di una competizione sportiva.
2. non lo raggiungo solo con il partner
Ti risponderò con una domanda: cosa c’è di diverso quando lo fai in solitaria da quando lo fai con un’altra persona? Nell’ottica di quanto ho scritto prima, l’esplorazione serve anche a questo, ossia capire cosa ci piace di più. Portiamo, se possibile, quella conoscenza nell’interazione con l’altro.
Immagina il tuo corpo come un mondo da scoprire. Guida il tuo partner nell’esplorazione, come se avesse un joystick in mano. Potrebbe stupirti.
Inoltre, potrebbe essere che la differenza non sia solo nel “cosa viene fatto”, ma anche a livello psicologico e affettivo. Cerca di capire in che senso.
Usi un sex toy durante la masturbazione in solitaria? Se la risposta è sì, prova a portarlo anche quando sei con l’altro, non c’è nulla di male.
3. non lo raggiungi in nessun modo e mai
Come prima: no panic. Se senti disagio per questo, rivolgiti ad un sessuologo competente per una consulenza. Può essere utile per te indagare il perché (abbinandovi anche una valutazione del pavimento pelvico, ad esempio). Sulla base di questo, successivamente, verrà delineata una terapia ad hoc per te e/o per la tua relazione, se necessario.
Ti lascio un esercizio da cui partire per esplorarti e capire di più sul tuo orgasmo. Perché spesso pensiamo alla masturbazione in un’unica modalità, ma ce ne sono tantissime, tra cui questa.
“Identifica uno spazio tranquillo e crea un contesto per te favorevole. Puoi accendere o spegnere le luci, accendere delle candele, una lampada colorata, mettere la tua canzone preferita o qualsiasi altra cosa. Dopodiché hai due opzioni:
-se hai un pene: mettiti in piedi senza mutande di fronte ad uno specchio e osserva il tuo pene. Nota come cambia quando stimolato, sfioralo con diverse modalità e velocità. Cerca di capire in quali punti è più o meno sensibile. Se ti va, puoi passare sul pene e nell’area circostante anche un sex toy e/o un lubrificante, per osservare eventuali cambiamenti nella percezione;
-se hai una vulva: prendi uno specchietto e, mentre sei in posizione supina, senza mutande, osserva la tua vulva allo specchio. Nel frattempo, passa le dita su tutta la sua pelle e ascolta le sensazioni che rimanda il tuo corpo. Prova a cambiare tipologia di tocco e velocità. Usa, se vuoi, un lubrificante e un sex toy sia esternamente che internamente.”
Detto ciò, se hai letto fino a qui spero che questo articolo ti sia stato utile e che ti abbia dato qualche strumento per affrontare momenti in cui l’orgasmo non si presenta. E ricordati: chiedere aiuto non è sbagliato!
Dott.ssa Erika Desambrois - psicologa e sessuologa clinica (SEXED.ita)
Rivolgiti alla nostra Assistenza Clienti per qualsiasi informazione.
Contattaci su Whatsapp
371.17.39.573
Rispondiamo tutti i giorni: 9.30-17.30
Chiamaci al
371.17.39.573
dal Lunedì al Venerdì: 9.30-12.30 e 15.00-17.30
Scrivici un’email Compila il form
Tutti i giorni H24